L'arte insegna all'uomo la responsabilita' della creazione.
Quando diventa una preghiera, la divinita' interiore e' risvegliata.

Satvat

domenica 26 maggio 2013

L'arte è reale solo quando IO SONO



 Un assaggio del mio articolo sul n. 10 di Oltre Confine:

L'arte è reale solo quando IO SONO
La saggezza percettiva, creativa e contemplativa dell'arte oggettiva

Gurdjieff individuava l’arte come un fattore saliente per lo sviluppo dell’intelligenza umana, in quanto può presentare agli uomini i dati che permettono loro di “prendere più o meno coscienza della loro reale individualità – unico mezzo per raggiungere il ricordo di sé, fattore assolutamente indispensabile per il processo di perfezionamento di sé”1.  Tuttavia egli denunciava con spietatezza che la cultura moderna ne era generalmente incapace, poiché veniva prodotta da impulsi automatici e fantastici, privi di verità e quindi di valore; effettivamente le finzioni della mente e la prosopopea dell’io la rendono superflua e senz’anima.

 L’insegnamento di questo Maestro caucasico – che si prodigò in Occidente per lo sviluppo armonioso dell’uomo allo scopo di far cristallizzare “nella sua presenza generale, secondo un procedimento conforme alle leggi, una energia di grande intensità che sola rende possibile un ulteriore lavoro su se stessi” 2- chiariva che nello psichismo dell’essere umano, e tanto più drammaticamente nell’uomo moderno, si è prodotta un’anomalia di cui anche l’impostazione dell’arte ha risentito pesantemente, divenendo arbitraria e sterile. Tale anomalia consiste principalmente in una macroscopica attivazione della speculazione automatica ed associativa della mente, che si è disconnessa tanto dal sentimento che dall’istinto. Per sentimento può intendersi il riconoscimento emotivo che, di fronte  un oggetto o a una situazione, fa vibrare in modo appropriato le corde dell’anima, mentre l’istinto è in questo caso equivalente all’intuizione, ossia a quella facoltà sottile mediante la quale la coscienza dell’essere umano può attingere, in modo transpersonale, dal serbatoio della consapevolezza universale. 

L’atrofia del sentimento e dell’istinto azzera il naturale buonsenso, lasciando altresì la funzione meccanica del pensiero libera di espandersi artificiosamente con proiezioni che sono avulse da ogni riscontro realistico. In questo modo l’essere umano non è minimamente in grado di contemplare e vivere la realtà, trovandosi ingabbiato in una visione personalistica, eppure allineata con la mente massificata, che è falsata dalle credenze e dalle attitudini automatiche. La sua anima, le cui facoltà sono proprio il sentimento e l’istinto, viene così estromessa dalla sua vita ed egli è costretto in una schiavitù percettiva ed esistenziale, privato delle basi essenziali per poter sviluppare armonicamente il proprio potenziale. In tal modo, nell’uomo e quindi anche nelle sue produzioni artistiche, “tutto è solo esteriore. (…) Tutto non è che rumore, baccano e odore nauseabondo” 3, poiché sono state estromesse l’autenticità celebrativa e l’intuizione che ci rendono  rispondenti al flusso vitale e creativo dell’Esistenza.

1 G. I. Gurdjieff – Incontri con uomini straordinari – Adelphi, 1977

2 G. I. Gurdjieff – La vita reale – Libritalia 1997

3 G. I Gurdjieff – Incontri con uomini straordinari – Adelphi, 1977


( L'articolo completo su Oltre Confine n. 10 )

martedì 14 maggio 2013

La natura di Buddha - mostra di pittura

Satvat - Buddha metafisico - acrilico su tela
La natura di Buddha è l’intima Sorgente della vita, il misterioso essere che, pur velato dall’apparenza, è la fonte originaria della consapevolezza e della creatività. La buddhità è lo stato naturale della nostra presenza, come sentire profondo e partecipato della verità del Tutto. Subendo l’incantesimo della superficie, distratti dalle proiezioni della mente, lo abbiamo dimenticato, ma questa realtà non può essere tradita, rinunciata o corrotta. Nemmeno può essere conquistata, come traguardo di un percorso spirituale, poiché è ineffabilmente presente qui-e-ora. Qualsiasi cosa pensiamo o facciamo, la nostra radice essenziale resta la natura di Buddha; ricordarlo meditativamente è la rivoluzione che risveglia e libera la nostra consapevolezza.

Il tema di questa mostra di pittura vuole evidenziare il nocciolo fecondo di ogni esplorazione nell’Arte, la quale è per sua natura devota alla scoperta della verità essenziale. Infatti i veri artisti alimentano operativamente il potere intuitivo della visione, volgendosi a un ricordare ancestrale che sia universalmente capace d’ispirazione. 

I quadri della Natura di Buddha sono meditazioni creative e saggiamente iconografiche che intendono puntualizzare un’occasione di risveglio. Ciò viene espresso, nei vari dipinti, con una narrazione simbolica evidente ed evocativa, utilizzando consapevolmente le valenze energetiche del segno e delle tinte. La scelta dei colori acrilici favorisce una vivace trasmissione dell’impasto cromatico, atto a stimolare in modo attrattivo le emozioni per suscitare la percezione lucida. Il segno rotondo e spiraliforme segue la corrente creativa dell’Anima e lievita il campo pittorico, portando un’espansione dotata di centro che trova una sincronica rispondenza con l’espansione dell’interiorità. La pittura rinuncia a ogni artificio mostrandosi con gioiosa innocenza, la stessa che possiamo riscoprire in noi stessi mediante la serafica contemplazione della nostra natura di Buddha.

 DAL  24 MAGGIO  AL 15 SETTEMBRE
SPAZIO INTERIORE - Via Vincenzo Coronelli, 46  Roma

Vernissage il 23 maggio

venerdì 3 maggio 2013

Il racconto di una copertina

Come tutte le copertine che ho disegnato per i libri della Collana Lanterne delle Edizioni Spazio Interiore, quella di RIPRENDIAMOCI L'ANIMA! si sviluppa dal fronte al retro; il senso di questa scelta è quello di cingere i vari libri con un racconto figurativo che sia significativo ed esteso come un abbraccio. In generale, il mio lavoro d'illustrazione rispecchia artisticamente i temi fondanti dei vari libri, percorrendo un'originale iter di condivisione; infatti, partendo da un mio bozzetto, si procede con un'elaborazione condivisa sia con l'Editore che con l'autore. Il risultato di questo processo creativo, credo unico nel suo genere, è quindi un soggetto molto sentito e partecipato che, nella veste comunicativa dell'illustrazione, esprime un intenso complesso di significati.

Il territorio della copertina di RIPRENDIAMOCI L'ANIMA! è un verdeggiante panorama della Natura in cui si esprime l'Anima universale. Sulla destra del frontespizio, il menhir inciso con le spirali allude alla verticalizzazione spirituale; su di esso una lucertola, assimilata  tradizionalmnte alla falce lunare, caratterizza simbolicamente l'anima che ricerca la Luce.
Protagonista della scena è una centaura con i capelli rossi (il rossore misterico del femminile), la cui parte animale è imbrigliata nel roveto dell'ombra; tuttavia il tralcio spinoso matura una rosa bianca, simbolo dell'anima che si sublima nella comprensione del senso iniziatico che è celato nelle limitazioni apparenti. Infatti la figura dispiega ali da farfalla, simbolo della trasformazione, ed è pronta a spiccare il volo suonando la tromba del Risveglio. Questo processo è sottolineato dall'arcobaleno, ponte tra la Terra e il Cielo. Il Ba egizio apre le sue ali nel volo dell'anima, e sotto di lui un felino sta a testimoniare il potere magico dell'animale totemico.
I flutti della vita scorrono impetuosi, fino al retro di copertina, sospingendo il pesce - simbolico della materia prima dell'alchimia. Sotto il fiore della quintessenza (ripreso da un antico testo ermetico), il serpente incoronato - la forza mercuriale che alimenta il circolo delle trasformazioni - si dirige verso l'athanor alchimistico che contiene i simboli planetari del Sole e della Luna - il maschile e il femminile; il processo dell'alchimia amorosa e interiore è alimentato dall'alito fuocoso del drago - le emozioni. Sulla sommità dell'ampolla, l'occhio verticale della visione spirituale è il corpo di una farfalla che ha le stesse ali della centaura.